Porta a porta a Chiavari, attenzione alle multe e al nuovo orario di conferimento Stampa
Sabato 22 Marzo 2014 13:44

Chiavari. Differenziata a Chiavari, soddisfatta l’amministrazione per l’andamento del nuovo metodo di raccolta porta a porta, anche se restano alcune criticità nel centro storico, come ha confermato il vice sindaco, Sandro Garibaldi. Controlli in borghese scatteranno a giorni. “Ci sono tanti cittadini che hanno capito l’importanza di questo progetto e li ringrazio per come stanno collaborando, ma ce ne sono alcuni, sempre i soliti, che danno ancora segni di inciviltà”. Intanto in vista del cambio dell’ora e con l’arrivo della stagione estiva, scatta in tutta Chiavari, la nuova fascia oraria per il deposito dei rifiuti, che sarà quindi dalle 19.30 alle 21.00. 

Per quanto concerne la partenza delle ultime zone, il 7 aprile il porta a porta arriva a Caperana, e riguarda 1.800 famiglie, mentre nella cosiddetta fascia mare, il Comune attende i ponti pasquali, 25 aprile e primo maggio, quando ci saranno anche i turisti, per effettuare una corretta campagna anche con loro, e dunque il porta a porta partirà in seguito. Intanto il sindaco, Roberto Levaggi, ribadisce che per tempo si è occupato di ambiente e rifiuti ed ora è nel complesso soddisfatto dei dati; attualmente la percentuale è pari al 60-70% e su 28 mila cittadini, 22 mila sono serviti dal nuovo metodo di raccolta. “Non si può tornare indietro, le isole ecologiche sarebbero delle discariche, la soluzione è solo il porta a porta”, dice, ed anche nel suo ruolo di referente in Commissione Nazionale Rifiuti per l'Anci, specifica che la Corte dei Conti è piuttosto rigida ed esigente e chiede i dati degli ultimi dieci anni; inoltre è arrivata lo scorso 17 marzo, una lettera dal Commissario della Provincia Piero Fossati: i Comuni si devono organizzare e devono rispettare i parametri, visto che nella discarica di Scarpino sono fuori legge, e c’è un’inchiesta in corso. “Dobbiamo aver il coraggio e la forza, visto che vogliamo mantenere il Tigullio al centro e non farlo diventare la periferia di Genova, senza considerare le 80 tonnellate di rifiuti portate ad Alessandria che hanno un costo, di dotare il Tigullio di un sito per non dipendere e dover conferire nel capoluogo; solo in questo modo potremo continuare le nostre battaglie, anche per l’ambiente.”