Alaggi al porto di Chiavari, l'Inps non ha accolto la richiesta di cassa integrazione Stampa
Mercoledì 24 Giugno 2015 11:06

Chiavari. Il porto di Chiavari ancora in primo piano, per quello che riguarda il futuro dell’approdo ed i suoi lavoratori. Oggi ad intervenire nuovamente sono i sindacati, per ribadire la difficile situazione, in una lunga stagione di ristrutturazione legata all’ampliamento. “Tutte le attività sono ridotte al minimo e le aziende artigiane presenti per sopravvivere sono costrette a cercare lavoro altrove”, dicono Andrea Sanguineti, Cisl Area Metropolitana, ed Alberto Gila, Cisl Trasporti, i quali tra l’altro aggiungono che “La decisione dell’Inps di non accogliere la richiesta di cassa integrazione per il servizio alaggi, aggrava ulteriormente la situazione del porto

Non conosciamo ancora le motivazioni, rimane comunque una grave decisione e che ci lascia alquanto perplessi; decisione presa a quanto ci risulta nonostante una lettera del Sindaco di Chiavari che spiegava la situazione, ponendo seri problemi per quelle attività legate al porto, che volessero usufruire di ammortizzatori sociali”, spiegano i sindacalisti, sottolineando la necessità che i livelli occupazionali complessivi vengano salvaguardati.Il paradosso è che ad oggi l’ampliamento dell’approdo ha portato una diminuzione dei posti di lavoro con una ulteriore probabile perdita con la decisione dell’Inps. Anche se la decisione politica dell’ampliamento del porto non è di questa amministrazione il Comune che è proprietario di questo approdo deve impegnarsi e agire per salvaguardare i livelli occupazionali e recuperare i posti di lavoro persi”, chiudono Sanguineti e Gila.