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Frane a Sestri Levante, sopralluogo dell'assessore Briano a Villa Fontane PDF Stampa E-mail
Venerdì 21 Febbraio 2014 11:52

Sestri Levante. “Per intervenire su tutti i danni del maltempo, secondo le prime stime, alla Liguria occorrerebbero oltre 350 milioni di euro, per il momento il Governo ne ha assegnati 13”. Questo il primo laconico commento durante il sopralluogo svolto questa mattina a Sestri Levante, dell’assessore regionale all’ambiente e protezione civile Renata Briano, nelle zone collinari, interessate da frane e smottamenti. Sul posto anche il sindaco Valentina Ghio ed i consiglieri regionali Gino Garibaldi e Roberto Bagnasco. La criticità principale riguarda Villa Fontane, nella frazione di San Bernardo. 

Gli uliveti sestresi stanno cedendo dopo ben 34 giorni di pioggia da primo di gennaio ad oggi, trascinando a valle sei case, minacciandone altre otto in fase di ristrutturazione e nella parte alta, anche il cimitero di San Bernardo. “Il Comune di Sestri Levante”, ha aggiunto la Briano, “con tempestività ha fatto pervenire le schede dei danni subiti sia dal pubblico sia dal privato e questo ci consente di avere un quadro preciso di come intervenire. Non abbiamo bacchette magiche e molto è stato investito per la Fontanabuona, che con il crollo del ponte di Carasco sta pagando un prezzo altissimo in termini economici ed occupazionali; ora vi sono ben 13 frane su Sestri Levante, cercheremo prima di tutto di monitorare la situazione che per fortuna vede solo due unità famigliari residenti che hanno trovato ospitalità in zona, quindi si inizierà a progettare interventi di fortificazione del terreno”. Dal canto suo il Comune tiene sotto controllo la situazione “Abbiamo chiesto la presenza dell’assessore Briano per far capire la gravità in particolare di tre situazioni” spiega il sindaco, “Villa Libiola con la casa pericolante in area privata, la strada chiusa di San Bernardino e la grave situazione di Villa Fontane, con sei abitazioni dichiarate inagibili. Sappiamo che la coperta dei finanziamenti è sempre più corta, ma noi chiediamo un aiuto al Governo, e alla Regione. Qui non si tratta di cementificazione del territorio le nostre colline sono intatte e le case interessate di San Bernardo e Villa Libiola risalgono agli anni 60/70”, riferisce ancora la Ghio. “piuttosto la caduta di pioggia è aumentata così tanto da dover prendere provvedimenti importanti, ad esempio per regimare le acque piovane così come suggerito dai tecnici e dai geologi”.

Ultimo aggiornamento Venerdì 21 Febbraio 2014 11:54
 

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