Ne. “La chiusura del sito turistico minerario di Gambatesa, rappresenta un danno incalcolabile per il Tigullio, è l’ennesima cattedrale nel deserto”. A sostenerlo è il consigliere regionale di Liguria Viva, Ezio Chiesa, il quale ricorda che l’area è chiusa da due anni. A tal proposito ha presentato un’interrogazione affinchè possa essere trovata una soluzione per il rilancio di quello che un tempo era un fiore all’occhiello della Valgraveglia. 

“La continua presenza di visitatori rappresentava una risorsa per le attività commerciali e turistico ricettive del territorio, basti pensare che, dopo l’acquario di Genova, si trattava del sito in grado di annoverare il maggior numero di visitatori nella provincia”, afferma ancora Chiesa. “Sono stati spesi complessivamente circa 2 milioni di euro”, anche grazie alla Regione Liguriria, “e tali finanziamenti, oltre garantire il funzionamento del sito, avevano permesso all’Ente Parco Aveto  di acquistare dalla società Silma il complesso nel Comune di Ne”. Ad oggi non sussistono più le condizioni normative per permettere l’accesso al pubblico su responsabilità del direttore della miniera”, dichiara infine Chiesa, “e occorre prioritariamente far valutare le condizioni di sicurezza dei visitatori del museo minerario”.