Giornata di tensione, a Rapallo, dove si è tenuta la manifestazione dei commercianti che protestavano contro i grossi rincari della Tares. L’ultima richiesta, sulla scorta di quanto sostenuto ieri da Armando Ezio Capurro, è il ritorno alle tariffe Tarsu dell’anno scorso, come deliberato a Camogli e Bogliasco

, in base ad un emendamento approvato in parlamento su proposta proprio del sindaco di Bogliasco, Luca Pastorino. I contestatori, circa un centinaio, dopo il corteo in città si sono recati nella sala consiliare del palazzo comunale, chiedendo la presenza anche degli altri sindaci del territorio. A raggiungere Rapallo è stato quello di Santa Margherita, Roberto De Marchi. Impossibile modificare adesso il regime Tares, ha detto il primo cittadino, Giorgio Costa, ma, con la rateizzazione concessa, chi paga la prima rata al 20 dicembre prossimo, di fatto, si trova accollato proprio l’equivalente della vecchia Tarsu, mentre, nei prossimi mesi, è ancora l’impegno dell’amministrazione, si proseguirà a far pressione sullo Stato per rivedere le cose. Nel frattempo, però, sembra che il presidio degli operatori sotto al comune prosegua ad oltranza: la richiesta è la solidarietà estrema, con dimissioni del sindaco e del consiglio comunale.

Anche a Lavagna, circa cinquanta tra titolari di ristoranti, bar e pescherie si sono radunati sotto al Comune per protestare contro i rincari e hanno incontrato il sindaco, Giuliano Vaccarezza. Qui, è possibile non pagare sino a fine gennaio (la quota che va direttamente allo Stato, anch’essa prorogata, deve essere versata, però, entro il 16 gennaio, data scelta per i ritardi nel recapito dei bollettini) ed è possibile chiedere la rateizzazione del pagamento, con date da concordare. Il sindaco ha anche invitato i ristoratori a verificare le planimetrie, in comune, dopo Capodanno, per tentare di diminuire le superfici utilizzate e con esse la spesa della Tares.