Parola d’ordine “fare presto”: lo ribadiscono tutti gli enti locali coinvolti nella progettazione del nuovo ponte di Carasco, anche se le certezze non vi sono ancora. Si è svolto, nel pomeriggio, un lungo confronto tra tecnici e politici

, e si è concluso che verranno effettuati ulteriori accertamenti tecnici. Una strada, però, è indicata, ed è ancora quella: un uovo ponte in acciaio a campata unica, i cui tempi di realizzazione, sebbene non ci si sbilanci esplicitamente, si stimavano in due, tre mesi. “Se anche – concludono i tecnici di Regione e Provincia – gli approfondimenti indicassero la costruzione di un ponte con una sola pila, la situazione migliorerebbe comunque, rispetto alle precedente struttura del viadotto, l’impatto dell’opera nel torrente”. A proposito dell’occupazione dell’alveo, un’altra certezza è emersa, sebbene, non piacerà al comitato “Salviamo la Fontanabuona”, che perorava l’idea: no ad un guado tra Piad di Rocco e Santa Maria di Sturla.  Secondo i tecnici, peggiorerebbe la situazione idraulica. Non decolla neppure l’idea di un bailey e, dunque, ci si dovrà adattare ad attendere la soluzione definitiva. L’altra certezza è sull’inizio dei lavori: appena il ponte sarà dissequestrato dalla magistratura, la Provincia comincerà l’abbattimento di quanto rimane della struttura. Entro la prossima settimana, l’assessore regionale alle infrastrutture, Raffaella Paita, tornerà nel Tigullio, dopo l’incontro di martedì in Confindustria, per illustrare alla comunità locale il quadro complessivo degli interventi.