Tigullio. Furti praticamente ovunque messi a segno sempre con la stessa tecnica, per rubare tutto, dai gioielli ai soldi, argenteria, computer, addirittura armi. A compierli in tutto il Nord Italia una banda di cinque malviventi, tutti imparentati, che si erano concentrati anche nel nostro entroterra, tra la Fontanabuona e la Val d’Aveto. 

A fermarli i Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo, che hanno battezzato l’indagine “Operazione Zenone”; arrestati per associazione per delinquere, uno di loro è ancora ricercato. A raccogliere gli elementi anche il Tribunale piemontese che ha emesso gli ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti dei cinque nomadi, che programmavano i colpi nei minimi dettagli, predisponendo i veicoli per le trasferte, intestando i mezzi a diversi soggetti, facendosi aiutare da un uomo di 52 anni di Mondovì, indagato in stato di libertà. Una ventina i furti compiuti per un bottino complessivo pari a 150 mila euro. Il fascicolo processuale è stato trasmesso per competenza alla Procura della Repubblica che ha richiesto l’ordinanza applicativa in carcere. I colpi sono avvenuti durante gli scorsi mesi di aprile, maggio e giugno. Nel dettaglio, i malviventi hanno preso di mira case a Moconesi, Borzonasca, Rezzoaglio. Gli inquirenti hanno rinvenuto tutti gli arnesi atti allo scasso, passamontagna e guanti per il travisamento, radio e strumenti per l’osservazione a distanza ed una pistola lanciarazzi con munizionamento da difesa che insieme a tre macchine, è stata sequestrata.