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Pestaggio di Verzi, quattro condanne patteggiate PDF Stampa E-mail
Martedì 25 Giugno 2013 16:21

La spedizione punitiva costa condanne, complessivamente, per poco più di dieci anni. Oggi, al Tribunale di Chiavari, hanno patteggiato le rispettive sentenze Silvio Nolentini, Mauro Trucco, Paolo Suma e Simone Casagrande

. Secondo quanto ricostruito nell’indagine dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Gabriella Dotto, i primi tre, tutti residenti a Cicagna, hanno picchiato, la sera del 19 agosto scorso, sulla strada per Verzi di Lorsica, il 34enne marocchino Yassine Aabboudi, utilizzando anche la roncola che lo straniero aveva con sé. Lo ritenevano responsabile dei furti, tentati o realizzati, che si andavano ripetendo in Fontanabuona. In un caso, era stato preso dai carabinieri, dopo la fuga da un locale al confine tra Cicagna e Moconesi. Lasciato, ferito, a bordo della strada quasi non trafficata, il marocchino si salvò riuscendo a chiamare i soccorsi ma riportò, secondo i responsi medici, danni permanenti ad un braccio. Stamattina non era in aula a seguire l’udienza preliminare a carico dei suoi aggressori, che è stata immediatamente decisiva. Riceverà, però, come risarcimento, 30mila euro: 10mila a testa dai tre individuati come effettivi responsabili del pestaggio e accusati, pertanto, di tentato omicidio. Si tratta di Silvio Nolentini, 53 anni, e Mauro Trucco, 59, difesi dagli avvocati Guido Mottola e Giovanni Roffo, che hanno patteggiato le condanne più dure, 3 anni e 4 mesi. Poco meno, 3 anni, un mese e 20 giorni, per Paolo Suma, 27 anni, difeso da Aulo Galvagna. Simone Casagrande, 32 anni, ex assessore del Comune di Coreglia, difeso da Andrea Gotelli, doveva, invece, rispondere soltanto dell’omissione di soccorso, perché, come confermato dallo stesso aggredito, non ha direttamente preso parte al pestaggio. Per lui la pena è sospesa. Nessuno, comunque, andrà in carcere, perché si applica la condizionale. Nolentini, Trucco e Suma, dopo aver trascorso qualche giorno in carcere, la scorsa estate, erano ai domiciliari, con la possibilità di andare a lavorare. Con la sentenza odierna, decade la misura cautelare e pertanto possono circolare liberamente.

Ultimo aggiornamento Martedì 25 Giugno 2013 16:21
 

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