Lavagna. Sarà l’università di Genova a redigere uno studio approfondito sugli effetti della nuova area, dove dovrebbe essere utilizzato il depuratore di Lavagna, ai fini del rischio idraulico. La comunicazione arriva dalla regione Liguria dopo la riunione con i sindaci di Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Cogorno, Ne, Sestri Levante, Moneglia e ovviamente Lavagna.

L’assessore regionale all’ambiente Renata Briano riferisce che l’obiettivo dell’incontro odierno, dopo la firma del protocollo d’intesa per dare il via alla costrizione del nuovo impianto comprensorio, è di andare avanti con il progetto preliminare, condiviso dagli otto comuni interessati e mettere a punto contestualmente un modello fisico per approfondire gli effetti della nuova area sulle dinamiche costiere e le eventuali modifiche alle correnti. La Briano coglie altresì l’occasione per ribadire che in questo modo saranno chiariti i dubbi sulla localizzazione del nuovo sito, sia per il rischio idraulico sia per le dinamiche costiere e per realizzare un ulteriore approfondimento dopo quelli già conclusi con esito positivo, degli uffici regionali e provinciali. Ricordiamo che intanto ieri, sempre la regione, ha ribadito il no al Referendum cittadino sul depuratore. “Non si ammette ricorso al referendum per questa materia”, aveva detto l Briano, “tale richiesta è strumentale; in caso contrario, allora, perché non indirla per tutte le altre opere comprensoriali?”.