Fontanabuona. Non si fermata l’attività del Comitato Salviamo la Fontanabuona, nato lo scorso anno poco dopo il crollo del ponte di San Pietro di Sturla a Carasco. E ad un anno dalla tragedia sono stati chiesti cinque rinvii a giudizio per il crollo del ponte il 22 ottobre scorso, dove persero la vita Lino Gattorna e Claudio Rosasco. Intanto in questo nuovo periodo di emergenza il Comitato ha informato la popolazione con la propria pagina di Facebook che conta oltre 2.200 iscritti, diffondendo avvisi metereologici, chiusura strade, scuole, interruzioni di pubblici servizi e notizie legate alla situazione alluvionale nella valle. Venerdì 24 ottobre alle ore 17.00 presso la sala convegni dell’Agenzia di Sviluppo GAL Genovese a Gattorna, si terrà l’assemblea. 

Alla riunione sono invitati i soci, i privati, le aziende colpite dall’alluvione, gli amministratori ed i tecnici comunali, provinciali e regionali, i parlamentari, i nuovi rappresentanti della Città Metropolitana, le associazioni di categoria, gli istituti bancari. Intanto oggi si presentava così il Pontevecchio di Carasco, con un grosso quantitativo di alberi ed arbusti, impigliati fra le vecchie pile del ponte. E occorrono interventi nella zona di Piandeiratti, poco prima dei due siti artigianali alluvionati, su tutta la sponda dal lato del comune di Orero, fino al confine con San Colombano Certenoli. Inoltre il Comitato ricorda che restano chiuse le quattro strade provinciali di Verzi, Neirone, San Marco D’Urri e Sant’Alberto; i comuni iniziano a liberare alcune località finora isolate, lo permangono ancora Re a Carasco, Case Pizzorni a San Colombano Certenoli, Mortasco e Scagnelli a Cicagna. Semi isolata Rossi nel Comune di Lumarzo e Casareggio a Moconesi. Riaperte alcune località di Cicagna e Neirone come Piane, Forcossino. Molte altre strade sono chiuse ma senza isolare nessuna persona.