Tribunale, la Consulta nega il referendum Stampa
Mercoledì 15 Gennaio 2014 19:02

 

Chiavari. La notizia che la Consulta ha deciso di negare ogni possibile forma referendaria per stoppare la riforma Severino cosi come chiesto da dieci regioni italiane con sedi di tribunale soppresse, è giunta come una mazzata nel Tigullio. “Una gran brutta notizia” ammette l’avvocato Gabriele Trossarello”, Presidente del comitato “Salviamo il tribunale”, “che ci toglie un’ulteriore speranza ma noi non ci arrendiamo lo stesso. 

 

 

Domani saremo in missione a Roma ma al momento non posso dire chi incontreremo”. Evidentemente non si tratta di senatori o parlamentari visto che tutti sono stati contattati lo scorso anno e neppure delle commissioni bicamerali per cui resta solo un organismo che di fatto è stato creato proprio dopo la legge Severino, per verificare i risultati della riforma proprio nelle zone dove sono stati chiusi  i 33 tribunali giudicati accorpabili. Intanto dopo i primi quattro mesi di trasferimento a Genova tutto sembra scorrere velocemente e tutte le udienze sia civili che penali del tribunale di Chiavari sono state eseguite nei tempi. “Non avevamo dubbi sull’efficienza di Genova”, spiega Trossarello, “gli avvocati del Tigullio già lavoravano su Genova, la nostra battaglia per salvare il palazzo di giustizia di Chiavari si è basata su due capisaldi: il primo sui 14 milioni di euro spesi dallo Stato per avere un immobile nuovo e funzionale alla giustizia oggi inutilizzato e il secondo per i disagi dei cittadini del Levante e del suo entroterra, oltre 100 mila persone che in caso di bisogno dovranno 
recarsi a Genova con perdite di tempi e costi elevati rispetto a Chiavari”.