Caccia, approvato un nuovo regolamento Stampa
Sabato 06 Febbraio 2016 12:31

Genova. Approvato dalla giunta regionale il regolamento che disciplina la caccia di selezione degli ungulati. “Per la prima volta”, ha detto l’assessore Stefano Mai, “tutta la Liguria avrà uno strumento unico, da Ventimiglia a Sarzana, che consenta la regolamentazione del prelievo di selezione, armonizzando le competenze delle ex province in materia di gestione faunistica oggi trasferita alle regioni.

Il nuovo regolamento, che auspichiamo possa essere operativo già dalla prossima stagione, è frutto di un confronto preventivo con tutti i rappresentanti del mondo agricolo, venatorio e ambientalista”. Il regolamento riguarda il prelievo di cinghiali, caprioli, daini e camosci, in periodi stabiliti dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. “Lo scopo è monitorare e tenere sotto controllo la fauna selvatica che, com’è noto, può avere un forte impatto sulle attività agricole, professionali e non, e sul territorio in generale” ha sottolineato ancora l’assessore. In merito ai rimborsi dei danni causati da ungulati e lupo, subiti dagli agricoltori e allevatori, è stato approvato anche il nuovo regolamento per il funzionamento del fondo per la prevenzione e il risarcimento. Intanto è stata bocciata definitivamente dal Tar della Liguria la decisione presa dal consiglio dei ministri lo scorso 15 gennaio che aveva commissariato il calendario venatorio della Liguria, imponendo di fatto la chiusura anticipata al 20 gennaio, anziché al 31, del prelievo del tordo bottaccio. Nelle motivazioni della sentenza, pubblicate dal tribunale amministrativo, si legge che: “non sussiste il requisito di assoluta urgenza per giustificare l’intervento statale in materia di competenza regionale”. Questo il commento dell’assessore a caccia e agricoltura: “Sapevamo di essere nel giusto e di avere dati scientifici certi sul passaggio di questa specie”. Oltre all’accoglimento del ricorso della regione Liguria e l’annullamento del provvedimento impugnato, il Tar ha condannato la presidenza del consiglio dei ministri al pagamento, in favore della regione Liguria, di 2 mila euro per le spese di giudizio.