Fango e terra nelle vallate. Molti i disagi e le strade chiuse Stampa
Martedì 11 Novembre 2014 18:22

 

Tigullio. Un mare di fango e terra che sommerge la carreggiata in più tratti, trascinando a valle alberi e tronchi, sradicati dall’ennesima alluvione, di nuovo tragica e devastante anche per il Levante. Resta chiusa nonostante gli interventi continui delle squadre e dei mezzi meccanici della Provincia la strada di Semovigo, la provinciale 37, in Valle Sturla perché dal versante scivolano e si abbattono sulla carreggiata sempre nuove masse di terra e fango sciolti dai nubifragi e in più punti la strada è diventata un vero torrente, per le piene dei piccoli rivi che scendono dai pendii.

 

 

“E’ la stessa cosa anche su altre strade”, “dicono i tecnici provinciali, “ma questa è la situazione più pesante. Rimosso il fango con le ruspe ne scende altro e trascina con sé una vera foresta di alberi e piante. L’intervento è molto complesso e faticoso, ma ce la faremo.” Gli uomini della Provincia, in azione senza soste dalla mezzanotte scorsa con tutti i mezzi disponibili, hanno lavorato su molte frane e tratti allagati della rete viaria, e al momento rimane chiusa al transito nel levante solo la provinciale di Semovigo, ma i segni dell’alluvione sono evidentissimi nei sessanta sensi unici alternati, per altrettante frane, disseminati sulle strade, dalla provinciale 225 della Fontanabuona alla 26 della Val Graveglia, dalle provinciali 33 e 34 di Cogorno e di San Salvatore, alla 26 bis della Valmogliana diretta al Passo del Bocco, alla 32 di Leivi e altre ancora. La furia dell’alluvione che ha colpito il Tigullio e le sue vallate nel corso della serata e della notte scorsa, provocando purtroppo anche due vittime a Leivi, si misura anche nella piena del Lavagna, salito di oltre otto metri sotto il ponte di Comorga sulla provinciale 225, e la violentissima piena dello Sturla ha demolito anche un centinaio di metri d’argine in scogliera sulla sponda sinistra del torrente, subito a monte del nuovo ponte di Carasco.