Genova. Da oggi e fino al 14 ottobre scatta il fermo biologico per la pesca a strascico nel mar Ligure e Tirreno. In Liguria i pescherecci interessati sono solo una quarantina perché il fermo non riguarda chi effettua la pesca a strascico in fondale di oltre 300 metri a gamberi e scampi; in questo caso il fermo sarà fatto a novembre. 

Uno stop alla pesca professionistica che non va bene ai pescatori e neppure agli ambientalisti “Dobbiamo ancora vedere i soldi del fermo dello scorso anno”, dice Alessandro Cappelli dell’Anapi Pesca, “abbiamo avuto una stagione disastrosa e per questo abbiamo chiesto alla Regione Liguria di prendere in considerazione qualche aiuto economico alla categoria che è in ginocchio, fermarci ora non ha senso visto che vi è ancora richiesta di pesce nostrano per la presenza di turisti”. “Il fermo non deve essere fatto in base alle richieste di mercato”, dicono gli ambientalisti, “30 giorni di fermo non serve a nulla sono soldi buttati le principali specie si riproducono in primavera non in autunno”. Insomma un pasticcio all’italiana con l’aggiunta della possibilità di continuare la pesca a strascico per i gamberi “Una farsa”, continuano le associazioni, “come si fa a controllare il rispetto delle regole? L’attrezzatura per la pesca a strascico è uguale in qualsiasi fondale quindi…”. Tecnicamente il mercato ligure non risentirà del fermo biologico se non nei punti vendita diretti di La Spezia, Santa Margherita Ligure e di Sestri Levante, in quanto avendo riaperto la pesca in tutto l’Adriatico i mercati di Genova, Savona e Imperia riceveranno qualsiasi tipo di pesce a strascico.