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Scuola, lunedì suona la capanella PDF Stampa E-mail
Giovedì 11 Settembre 2014 12:21

Genova. Lunedì suonerà la campanella per 174 mila studenti liguri e l’assessore al bilancio e alla formazione della Regione, Pippo Rossetti, inaugurerà il nuovo anno scolastico a Rapallo. L’assessore sarà alle 9.00 all’Istituto comprensivo 1 di via Frantini per portare un saluto agli alunni e a tutto il personale della scuola. Nell’occasione l’Istituto presenterà il lavoro effettuato a partire dall’anno scorso sulla classe digitale e i progetti contro la dispersione scolastica. Ricordiamo che le lezioni del nuovo anno scolastico, come approvato dalla giunta regionale, si concluderanno mercoledì 10 giugno 2015 in tutte le scuole di ogni ordine e grado della Liguria, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che proseguiranno fino a martedì 30 giugno 2015. 

Il calendario garantisce 209 ore di lezione nel primo ciclo di istruzione e nella scuola secondaria superiore. E l’assessore a tal proposito ricorda di avere colto questa estate l’urlo di dolore degli operatori turistici di fronte ad una stagione che ha causato danni enormi, “ma la proroga dell’inizio delle lezioni al 1 ottobre non porterebbe alcun beneficio perché significherebbe posticipare la chiusura al 30 giugno”, ha detto. “Mi sembra che siano tutti colpiti da strabismo perché i 200 giorni di scuola sono obbligati per legge e allora o si mettono in discussione, con quel che ne consegue sui programmi e sull’interesse dei ragazzi, oppure il calendario è quello. Anche perché finire il 22  giugno vuol dire portare alla fine di luglio gli esami di maturità. Semmai si tratta di rendere la Liguria appetibile tutto l’anno, ma non certo accorciando i giorni di scuola”. Infine Rossetti ha ribadito la forte contrarietà, rispetto alla decisione della Provincia di Genova di chiudere le scuole al sabato. “La scelta della settimana corta”, ha aggiunto l’assessore, “doveva competere al consiglio di istituto di ogni scuola, invece è stata calata dall’alto con un obbligo tassativo e perentorio che non abbiamo per nulla condiviso. “E’ evidente che la gestione degli immobili dove si trovano le scuole superiori è sempre stata di competenza delle Province e in questo momento non abbiamo un’interlocuzione politica perché la Provincia è commissariata da due anni e in più è vessata da uno Stato non le ha corrisposto 30 milioni di crediti. Ma sarebbe stato opportuno fare altre scelte di bilancio per sostenere le lezioni anche il sabato mattina”. 

 

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