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Carlo Tavecchio, l'Entella e l'estate del 2001 PDF Stampa E-mail
Scritto da Joel Roberto Capello   
Martedì 12 Agosto 2014 16:58

Carlo Tavecchio è da oggi il nuovo presidente della Federazione italiana giuoco calcio. La sua nomina, però, è avvenuta tra le polemiche. Non piace a una parte dei club di Serie A e B e non piace neppure a Chiavari. Era il 14 luglio 2001, il presidente Ricardo Omar Ciancilla non iscrive l'Entella al campionato di Eccellenza e quindi il glorioso club biancoceleste spariva dal panorama calcistico italiano. L’ex patron argentino non aveva inviato in Federazione i tre moduli richiesti e, soprattutto, l'assegno circolare di quasi 12 milioni di lire necessario. Era improbabile un ripensamento da parte della Lega Nazionale Dilettanti visto che i termini d'iscrizione erano scaduti. Ma chi era il presidente dei dilettanti? Proprio Tavecchio, attuale numero uno della

 Federcalcio. A Chiavari il mese d’agosto di 13 anni fa fu vissuto con la speranza di notizie positive da Roma. L'Entella aveva anche sbagliato l'ufficio, o meglio la persona, dove proporre il ricorso: la pratica era arrivata sulla scrivania di William Punghellini, per quasi un decennio al vertice della Serie D che ha guardato l'incartamento e l’aveva passato proprio a Tavecchio. La Figc regionale non aveva manifestato problemi nel riportare l'Entella in Eccellenza e formare un girone a 17 squadre, con una formazione che doveva sempre osservare un turno di riposo. Ma il no da Roma che condannò l’Entella al fallimento, arrivò proprio da Tavecchio e da altri dirigenti federali dell'epoca.

Ultimo aggiornamento Martedì 12 Agosto 2014 17:08
 

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