Tigullio. I 21 giorni nuvolosi o di pioggia del luglio scorso stanno facendo imbufalire commercianti, balneari, albergatori, ristoratori che sono sul piede di guerra con gli studi di settore. Le giornate di pioggia vanno tolte dalle dichiarazioni dei redditi tuona Alessandro Riccomini dei Bagni Liguria sul web, ”io ho assunto 18 persone - dice Rudy Ciuffardi del ristorante Grand Hotel dei Castelli - ed in base agli studi di settore dovrei incassare un milione di euro, ma nessuno tiene conto della crisi e delle giornate di maltempo. 

Sono le associazioni di categoria che devono intervenire, perchè il singolo imprenditore se dichiara meno dello studio di settore allora viene la verifica magari tra tre o quattro anni e allora vai a dimostrare che nel luglio 2014 è piovuto e non hai lavorato” insomma è chiaro che la situazione è tesa e le calamità naturali non aiutano nessuno, anzi danneggiano chi è assicurato per danni a beni materiali “ Cosa serve chiedere la calamità naturale- si chiede ironico Rudy Ciuffardi- soldi non ce ne sono e quindi è tempo perso, bisogna agire sulle tasse cosi come si sarebbe dovuto intervenire in Fontanabuona per il ponte crollato” Insomma c'è anche sfiducia verso chi dovrebbe in sede nazionale far valere la sua voce. Confesercenti, Ascom, Artigiani, Confcommercio insomma tutti cosa fanno si chiedono gli imprenditori liguri? Possibile che non vi sia un solo parlamentare o senatore in grado di affrontare i temi fiscali invece di litigare per 8000 emendamenti che hai cittadini non interessando più di tanto.