Genova. Oggi si è tenuto il consiglio regionale, si è parlato anche dei danni causati dalle piogge nel Tigullio. A presentare un’interrogazione, il consigliere di Liguria Viva, Ezio Chiesa, il quale ha messo in evidenza in particolare, i gravi danni subiti dai Comuni dell’entroterra: 

“Ogni qualvolta la Protezione Civile dichiara lo stato di allerta, fatto che, a causa dei mutamenti climatici avviene sempre più spesso, parecchie famiglie sono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, mentre il crollo del ponte di Carasco, sul torrente Sturla, oltre aver causato due vittime”, ricorda Chiesa, “crea disagi per pendolari e studenti, nonché al traffico veicolare con pesanti conseguenze per l’economia della Fontanabuona, già colpita da una crisi senza precedenti. Lo smottamento avvenuto durante le festività natalizie lungo la strada provinciale 225, in località Ferriere, ha costretto la Regione Liguria a compiere ulteriori sforzi finanziari onde evitare l’isolamento, di fatto, di un’intera vallata”. Secondo Chiesa i finanziamenti provenienti dai fondi delle accise 2013, sono insufficienti. Intanto anche privati, aziende ed agricoltori contano danni ai quali, ad oggi, sono costretti a far fronte esclusivamente con fondi propri per mettere in sicurezza, abitazioni, aziende e territorio. L’assessore regionale all’ambiente e protezione civile, Renata Briano, ha ribadito la necessità di non alimentare battaglie fra territori. “Noi dobbiamo essere garanti, dare risposte eque per i danni che hanno subito i diversi tutti. Stiamo finendo di raccogliere le schede per avere una visione complessiva. Le risorse sono poche, abbiamo intenzione di lavorare sui fondi Fas, che sono riprogrammabili, per destinare fondi a favore dei territori alluvionati. L’assessore regionale all’agricoltura, Alfio Barbagallo, sta lavorando sul Piano di sviluppo rurale, affinchè si possano finanziare degli interventi nei territori colpiti. Intanto il Governo centrale ha concesso lo stato di emergenza ed ha stanziato 13 milioni per la prima emergenza.