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Temi sanitari in consiglio regionale PDF Stampa E-mail
Martedì 21 Gennaio 2014 18:59

Genova. Sinergie tra i 118 della Asl 3 e della ASL 4. Il consigliere regionale Armando Ezio Capurro, Noi con Claudio Burlando, ha presentato un’interrogazione per chiedere alla giunta se non ritenga opportuno per le chiamate provenienti dal Golfo Paradiso, attivare sinergie tra le due aziende sanitarie per consentire, nel caso in cui il 118 di Recco fosse impegnato, l’invio dell’auto medica di Rapallo. 

L’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo ha spiegato che in generale i 118 operano in sinergie e questo in particolare nelle zone geograficamente di confine tra le diverse Asl. Capurro si è impegnato a fornire al più presto i dati dettagliati del caso dal lui riportato: un paziente, colpito da ischemia, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di San Martino dalla Croce Verde di Recco, intervenuta sul posto senza l’assistenza dell’auto medica del 118. “Questo è accaduto in quanto l’unica vettura presente nella città del Golfo Paradiso, in quel momento, era impegnata ad effettuare un altro servizio sul territorio”, dice Capurro, “e non è stato possibile chiamare l’auto del 118 in servizio a Rapallo, che dista dieci chilometri da Recco, in quanto il centralino del 118 sembra intenzionato a non inviare sul posto dove veniva chiesto l’intervento, personale di altre Asl”. Invece il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Bagnasco, attraverso un’interrogazione, ha ricordato la denuncia presentata dal presidente dei farmacisti di Savona, che lamenta tempistiche anche di un mese per avere la disponibilità di un farmaco e ben duecento ordini inevasi. Bagnasco ha sottolineato che la criticità riguarda tutta la Liguria ed anche altre regioni, e la situazione, secondo il consigliere, riguarda medicamenti molto importanti, soprattutto i cosiddetti contingentati, tra cui antidepressivi, antiasmatici ed antitumorali. Bagnasco ha chiesto alla giunta quali iniziative intenda assumere nei confronti delle aziende farmaceutiche titolari dell’immissione in commercio dei prodotti segnalati come mancanti, per conoscere le motivazioni di queste carenze e garantire un normale approvvigionamento di tali medicinali. Montaldo ha risposto che il fenomeno è molto ampio e non riguarda soltanto le sole aziende farmaceutiche ma anche altri molteplici soggetti economici, quali grossisti e farmacisti che avrebbero incrementato l’esportazione di medicinali verso Paesi europei, rastrellando sul mercato notevoli quantità di farmaci per poi esportarle in mercati dove i prodotti vengono commercializzati a costi più elevati.

 

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