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Attorno al ponte di Carasco fretta, proposte e proteste PDF Stampa E-mail
Mercoledì 06 Novembre 2013 12:16

Tutti d’accordo: ciascuno per la propria parte, lavorerà affinché ci voglia meno tempo possibile per ricostruire il ponte di Carasco o, in caso di allungamento proprio dei tempi necessari, trovare soluzioni alternative che restituiscano il transito anche ai mezzi pesanti

. “Si riducano al massimo i tempi previsti per la risoluzione dell’emergenza”, la sintesi offerta da Confindustria, comitato “Salviamo la Fontanabuona”, sindaci del territorio, assessore regionale Raffaella Paita, al termine dell’incontro di ieri nella sede di viale Arata. Proprio ieri si è svolto il sopralluogo sul ponte crollato a Carasco, disposto dalla Procura di Genova per stabilire eventuali responsabilità. Bisogna capire se ci sarà bisogno di ulteriori verifiche sul campo, ma è possibile che la struttura venga dissequestrata anche nei prossimi giorni, mentre venerdì, secondo quanto annunciato da Paita, potrebbe essere presa la decisione definitiva sulle modalità di ricostruzione e quindi delinearsi anche la tempistica definitiva. Nel mentre, non mancano le proposte per correttivi alla viabilità di Carasco. Il capogruppo di opposizione Diego Marchiolè fa sua una richiesta che era partita dai commercianti di Carasco, che hanno visto calare drammaticamente il proprio volume di affari: invertire il senso di marcia sul Ponte Vecchio. Marchiolè spiega la richiesta con esigenze di sicurezza: “E’ stata riscontrata – dice – una situazione di sosta prolungata di numerosi veicoli sul ponte, in attesa di inserirsi sulla coda di auto che regolarmente si forma in corrispondenza del semaforo temporaneo in zona Gazzo – Loreto”. Proprio su quella strada potrebbe svolgersi, domenica 24, una marcia di protesta di cittadini, opportunamente mascherati in stile zombie, per manifestazione la morte della Valle a seguito delle problematiche di viabilità. L’organizzazione è partita, spontaneamente, da privati cittadini, su Facebook. Per sfilare effettivamente, si richiedono almeno 200 partecipanti: una soglia raggiungibile, viste le sofferenze e le lamentele della gente.  

 

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