Sono venticinquemila le dosi di vaccino antinfluenzale acquistate, quest’anno, dalla Asl 4. Negli anni 2008 – 2009, la cifra era arrivata sino a 35mila: si vaccinava il 75% degli ultrasessantacinquenni, quando, invece, l’anno scorso, si è scesi al 55%

, percentuale, peraltro, malgrado il calo, superiore alla media nazionale. “E’ una reazione a quanto avvenuto con la pandemia dei virus aviari e suino – spiega Giorgio Zoppi, responsabile della struttura semplice di profilassi delle malattie infettive – che c’è stata, ma non ha avuto l’impatto che era stato preventivato. E’ passata l’idea che l’influenza non sia pericolosa, quando, comunque, in Italia, fa dai 5 agli 8mila morti l’anno”. La vaccinazione, dunque, rimane caldamente consigliata per tutte le categorie, quelle usuali, per le quali è anche gratuita, e quindi gli ultrasessantacinquenni, i malati cronici, le persone a contatto con malati, i lavoratori di utilità sociale, le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, che, dice Zoppi “hanno un pericolo di complicazioni otto volte superiori alle altre categorie”. Ci si vaccina, come sempre, presso medico curante o ambulatori della Asl 4, la composizione comprende ancora il famoso ceppo pandemico H1N1, più altri due, di cui uno diverso dall’anno scorso. Contemporaneamente, però, la Asl promuove anche la vaccinazione antipneumococco, per prevenire polmoniti ma anche memingiti e sepsi, e quindi malattie molto gravi. Anche questa vaccinazione, che si fa una volta sola, con effetti a lunga durata, è gratuita per i soggetti a rischio, tra cui coloro che abbiano più di 75 anni, fatto per cui la Asl convocherà, via lettera, i nati del 1938 e 1939, per rivolgersi, poi, l’anno prossimo, alle leve 1940 e 1941.