Il fallimento, nell’immediato, non ci sarà, per due ragioni: non ci sono creditori che abbiano presentato decreti ingiuntivi ed il revisore dei conti ha fatto sapere che non porterà i libri in Tribunale al 30 settembre, lasciando spazio ancora qualche giorno per arrivare ad una soluzione

. In questi giorni, però, secondo quanto emerso dall’incontro di oggi, in Prefettura, con Regione, Provincia, Comuni, azienda e sindacati, per salvare Atp e, con essa, il trasporto pubblico locale, sarà avviata la procedura di concordato preventivo, spingendo la vita dell’azienda sino ad aprile. Dopo il no della Corte dei Conti al versamento, da parte della Provincia, dei fondi ricevuti da Filse, l’operazione finanziaria proposta dagli enti locali cambia: la regione, attraverso Filse, comprerebbe il palazzo del provveditorato, in corso Assarotti, dando alla Provincia una somma che non sarebbe versata nel capitale di Atp ma diventerebbe una garanzia per i creditori. Questi, in base al concordato in bianco, consultati dal Tribunale di Genova che dovrà gestire la pratica, dovranno, infatti, assentire all’attesa di questi mesi, prima di riscuotere quanto spettante. Nel frattempo, da qui ad aprile, gli enti locali dovrebbero garantire le risorse, stimate in 380mila euro, per pagare i lavoratori, di mese in mese, e salvaguardare il trasporto, ma anche dare vita ad un piano industriale, con ingresso di un socio privato, inevitabili tagli ai chilometri coperti ed alla forza lavoro, relative riduzioni delle uscite. Si tratta, evidentemente, di una soluzione che dovrà essere definita, via via, nei prossimi giorni.