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Si riuniscono, domenica prossima, a Genova, i presidenti delle pubbliche assistenze della Liguria, uniti in un grido d’allarme. Secondo il presidente dell’Anpas Liguria, Bernardo Ardoino, “alle condizioni attuali non si può pensare di andare avanti
in quanto non siamo più in grado di reggere, con le sole nostre forze, la situazione attuale: se non sopraggiungono dei cambiamenti, molte pubbliche assistenze rischiano una chiusura che andrà ad intaccare gravemente il grande patrimonio di volontariato che rappresentiamo ma anche e soprattutto i servizi ai cittadini”. Cosa è successo, infatti? Il nodo fondamentale è il provvedimento adottato dalla Regione nel maggio 2012, che ha definito il concetto di “non deambulabilità” al quale è legato la possibilità, per i pazienti, di beneficiare della copertura dei costi di trasporto in ambulanza. Le autorizzazioni al trasporto, dopo quel provvedimento, secondo le pubbliche assistenze, si sono, più o meno, ridotte quasi esclusivamente ai pazienti stabilmente allettati, escludendo quelli con patologie oncologiche, neurodegenerative, i disabili. Sempre secondo il rappresentante della categoria, allora, le pubbliche assistenze “hanno continuato a volgere il servizio, il più delle volte attingendo a risorse proprie o cercando finanziamenti altrove”. Qui, però, stanno le attuali difficoltà finanziarie di diversi enti di questo tipo, magari i più piccoli, e Anpas lamenta da dal luglio 2012 chiede un incontro sul tema all’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo.
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