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Atp, lo spiraglio per evitare il fallimento e la privatizzazione PDF Stampa E-mail
Martedì 17 Settembre 2013 15:43

Situazione, al momento, drammatica, ma con uno spiraglio che si è aperto oggi. Il destino di Atp, così come raccontato, ieri, dalla Provincia alle organizzazioni sindacali, era inevitabilmente quello di un fallimento

, alla fine di questo mese, o al massimo di un concordato preventivo, procedura durante la quale si sarebbe potuto inserire il tanto atteso socio privato. Per i 500 lavoratori di Atp, significava perdere il lavoro e così, questa mattina, la reazione è stata durissima. Già previsto da tempo lo sciopero di 24 ore, oggi non hanno prestato servizio neppure nella fascia protetta, dalle 6 alle 9 del mattino, quando tanti viaggiatori, soprattutto studenti, hanno inutilmente atteso alla fermata la corriera che avrebbe dovuto essere garantita. Sciopero selvaggio, dunque, e manifestazione altrettanto sopra le righe e oltre gli accordi: i conducenti, infatti, hanno portato a Genova i loro autobus blu, bloccando, di fatto, il traffico, nei dintorni della Prefettura e della Provincia, azionista di maggioranza dell’azienda. Mentre imperversava la protesta, attorno alle 11 una delegazione di rappresentanti dei lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto, presente anche l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco. Questi, sebbene contestato dai lavoratori, oggetto del lancio di bottigliette vuote e tornato in Regione con la scorta della polizia, ha portato quella che potrebbe essere la svolta della vicenda, concedendo quello che, sino a qui, invece, la Regione aveva ostinatamente negato. Se il percorso verrà definito idoneo, sarà, infatti, la Filse, società finanziaria della Regione, a concedere alla Provincia un prestito con cui coprire, nell’immediato, il buco di bilancio di circa 4,5 milioni di euro. “Si tratterebbe – ha detto Vesco – di un’anticipazione di risorse, per rendere l’azienda più forte e non avere puntata la pistola dei tempi”. Dal canto suo, la Provincia, come garanzia, ci mette il palazzo dell’ex Provveditorato agli studi, in via Assarotti, destinato alla vendita: con essa ripianerà il debito con Filse. Soddisfatto ma con il dubbio, Loris Galvan, sindacalista della Fit Cisl, che spiega: “Solo nella prossima riunione di giovedì 26 sapremo definitivamente se questo percorso è fattibile, come speriamo. La garanzia è un immobile e non, come chiedevamo noi, il credito della Provincia nei confronti dello Stato”. Contemporaneamente, spiega ancora il sindacalista, la Provincia e gli stessi sindacati verificheranno cosa si deve fare per mantenere la proprietà pubblica dell’azienda. “E sarà, inevitabilmente, un percorso di sacrifici per i lavoratori”, la facile previsione.   

Ultimo aggiornamento Martedì 17 Settembre 2013 15:43
 

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