Non si aprono spiragli. Nel suo intervento nell’aula del Senato, questa mattina, attorno alle 11, il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha difeso quella che definisce una “riforma, da tutti ritenuta strategica per il recupero dell'efficienza del sistema giudiziario”, elencandone i sostenitori, tra cui il Presidente della Repubblica

. Quanto alle indicazioni del Parlamento per modificarla, secondo Cancellieri, “l'insieme di tali suggerimenti non si è tradotto in una sintesi unitaria che fosse in grado, senza stravolgimenti, di garantire un intervento integrativo e correttivo largamente condiviso tra le forze politiche”.  Però, di interventi  a favore della riforma integrale, così come è, anche stamattina se ne sono registrati solo due: Albertini di Scelta Civica e Bondi del Pdl. Buccarella del M5S ha detto: “Stigmatizzo la singolare circostanza che il Parlamento ad oggi è privato della sua funzione effettiva, cioè della possibilità di disporre l'azione politica insieme al Governo”. Già, perché i suggerimenti su cosa correggere, secondo i senatori, c’erano, visto che Lumia, Pd, sottolinea: “I decreti correttivi sono nella sua disponibilità, sono previsti dalla legge”. E’ Caliendo del Pdl ha fare esplicitamente l’esempio di Chiavari, dicendo che la conversione costa più del mantenimento e facendo una precisazione: “Nessuno le ha chiesto di salvare il tribunale di Chiavari così come è; le abbiamo chiesto di salvare il tribunale di Chiavari, ma di spostare la competenza fino a Genova perché ciò significava diminuire il lavoro di Genova e avere due funzionari forti ed efficienti. In tal modo avremmo avuto un tribunale di ultima costruzione attaccato al carcere”.

Non ci si può immaginare, però, che il ministro modifichi qualcosa a due giorni dalla chiusura dei tribunali. “Vediamo cosa succederà a valle degli interventi di oggi – dice il presidente di “Salva il tuo Tribunale”, Gabriele Trossarello -. Domani il gruppo di parlamentari che avevano appoggiato la causa dei sei tribunali incontrerà il ministro di persona. Magari, anche se molto, molto difficile, qualcosa può succedere dopo, quando il polverone si sarà posato”. Una manifestazione dovrebbe tenersi, venerdì, a Chiavari, invitando quei politici che avevano promesso di spendersi per salvare il Tribunale.

Intanto, preso atto della situazione, oggi il consiglio dell’ordine degli avvocati di Chiavari, con nota firmata dal segretario, Patrizia Lardoni, invita “tutti i Parlamentari e i Consiglieri Regionali eletti nel Tigullio e tutti i Sindaci dei Comuni del Circondario del Tribunale di Chiavari ad esprimere il loro dissenso, rassegnando immediate dimissioni” e annuncia che tale  il presente ordine del giorno, approvato ad unanimità verrà inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, al C.S.M”.