Pensare che ci siano speranze di ribaltare la situazione, ormai, è per lo meno utopistico. Il 12 settembre è indicata come ultima giornata di funzionamento dei Tribunali chiusi dalla riforma della giustizia e tra questi, chiaramente, figura anche quello di Chiavari

. Oggi, il Corriere Mercantile dà ampio risalto alle ultime dichiarazioni del ministro, Anna Maria Cancellieri, che, nella sostanza, ribadisce la volontà di procedere con la riforma, pur aggiungendo che sono previsti due anni per eventuali correttivi. Difficile immaginare un passo indietro con riapertura, una volta che arredi e fascicoli saranno, in blocco, trasferiti a Genova, operazione che dovrebbe svolgersi la settimana prossima, ancora in attesa della ripresa dei lavori del Parlamento, laddove, in linea, ormai, solo teorica, dall’8 al 12 settembre ci sarebbe tempo per votare il congelamento della riforma. Nel frattempo, cambia volto anche il carcere di Chiavari. Lo fa sapere, pur nella propria contestazione della scelta, il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria, che ha scritto al ministro Cancellieri per chiedere di revocare il provvedimento preso dal provveditore penitenziario della Liguria. In base ad esso, a breve, i detenuti “protetti” lasceranno Chiavari per andare a Pontedecimo: si tratta di detenuti con fragilità psichiche, protetti dagli altri carcerati per varie ragioni, sex offenders, seguiti, in via al Gasometro, con azioni specifiche. In questo disegno, il tribunale di Chiavari chiude la sezione protetti, per sostituirla con una sezione circondariale, riservata, pertanto, ai detenuti in attesa di giudizio, a disposizione dell’autorità giudiziaria.