La dirigenza di Atp, Azienda Trasporti Provinciali, ha presentato ai Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, il piano industriale per il salvataggio dell’azienda, elaborato sull’indicazione, giunta dalla Provincia, attraverso delibera, di tagliare 5 milioni di costi l’anno, a fronte di un taglio di finanziamenti pubblici (da Regione e Provincia, a loro volta colpite dai tagli statali) di 3 milioni e 800mila euro

. Il piano, che dovrebbe scattare a settembre, prevede una riduzione del servizio per 300mila chilometri, il taglio di due milioni dalle retribuzione dei lavoratori, la rinegoziazione della normativa sui turni del personale viaggiante, la vendita del 40% del pacchetto azionario. Le organizzazione sindacali, però, sono già in trincea e fanno sapere di aver “completamente rigettato” il piano:”L’elaborato aziendale è irricevibile – dicono - in quanto carica sui lavoratori dell’azienda provinciale genovese di trasporto pubblico, l’onere di recuperare il pesante disavanzo economico intervenendo pesantemente sia sulle loro retribuzioni che sulla parte normativa”. Non ha dato esito neppure l’incontro di ieri con il commissario della Provincia di Genova (azionista di maggioranza dell’azienda) Piero Fossati: “La riunione si è conclusa con il nulla di fatto, se non con l’impegno da parte del Commissario di riconvocare le organizzazioni sindacali entro la fine del mese corrente per essere informati di eventuali sviluppi sul tema, oltre alla possibile decisione di vendere il 40% delle azioni della Provincia, considerato che nei prossimi giorni si terrà un incontro tra l’Amministrazione provinciale e una società potenzialmente interessata all’acquisto”.