La Corte costituzionale è ormai una opportunità archiviata. Con la decisione resa nota ieri sera, infatti, la Consulta ha autorizzato la prosecuzione della riforma della giustizia

. La sentenza di ieri vale, specificamente, per i singoli casi presi in considerazione, ma è inevitabile, a questo punto, che lo stesso giudizio si estenda a tutti gli altri Tribunali destinati alla soppressione, compreso, dunque, Chiavari. Inevitabilmente, la giornata di oggi si è aperta, sulla pagina Facebook dei “Sei da salvare”, allora, all’insegna della rabbia: “C'è solo una cupa voglia di vendetta e una rabbia sorda agli insopportabili sterili canti delle sirene…”, scrive Gabriele Trossarello, presidente del Comitato Salva il tuo Tribunale, mentre tutti ricordano le promesse della campagna elettorale, soprattutto quelle degli attuali ministri Angelino Alfano e Andrea Orlando, in base alle quali il Tribunale di Chiavari non doveva essere chiuso. A Roma, intanto, qualcosa si muove. Questa mattina si è svolto un nuovo incontro tra il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, e i membri delle commissioni giustizia di Camera e Senato. Secondo quanto filtra, dal ministro è arrivato un no secco al rinvio di un anno della riforma ma c’è chiusura anche all’ipotesi di trasformare i tribunali in chiusura in sezioni distaccate. Rimane aperta, allora, la possibilità di decreti correttivi, per cui la riforma passi ma salvando alcune giurisdizioni, opportunamente selezionate. Il punto è capire se Chiavari possa rientrare tra queste, malgrado il parere contrario dei tecnici. Sembra che le richieste dei politici siano ancora troppe: troppi Tribunali, perché il Governo possa starci. Allora il punto è se la lista possa essere ridotta, come si chiede ormai da mesi, a soli sei giurisdizioni. In quel caso, la salvezza in extremis sarebbe possibile. I politici devono ridurre le pretese in qualche giorno, perché Cancellieri ha detto che la decisione definitiva dovrà essere presa in una settimana o dieci giorni.