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La TNT chiude la sede di Carasco. Cassa più lunga alla Santa Rita PDF Stampa E-mail
Mercoledì 26 Giugno 2013 16:50

Mentre la crisi economica non mostra la propria via d’uscita, il Tigullio perde pezzi delle proprie attività produttive. Come avevamo detto nei giorni scorsi, la TNT, azienda leader nelle spedizioni, ha deciso di chiudere la propria sede di Carasco

, avviando verso il licenziamento, di fatto, quattro dipendenti diretti (in un quadro di 854 esuberi a livello nazionale) e verso la perdita dell’impiego un’altra decina di collaboratori. Così, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato una giornata di sciopero per tutto il personale dipendente dell’azienda, che si fermerà, domani, per partecipare al presidio di protesta davanti alla sede di Genova, a Sestri Ponente. Nel quadro di tutta la Liguria, infatti, sono previsti la chiusura delle sedi di Carasco e Savona ed il ridimensionamento di quella del capoluogo.

Il capitolo della Santa Rita di Ne, azienda che non lascia il territorio ma dove la produzione, ormai, è ferma da tempo lunghissimo. Per i cinque dipendenti rimasti in organico, oggi, in Regione, presente l’assessore Enrico Vesco e la curatrice fallimentare, Lorena Di Cesare, è stato firmato un accordo per il prolungamento della cassa integrazione sino al prossimo 30 settembre. Lo riferisce Rodolfo Capuccini della Cisl Tigullio, che aggiunge: “Speriamo che alla prossima gara per la cessione delle fonti si possano presentare acquirenti. Se la cifra di base scendesse ancora rispetto agli 800mila euro di maggio, sarebbe davvero il limite minimo che si possa toccare”.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 26 Giugno 2013 16:52
 

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