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Tribunale, decisione rinviata. Ipotesi sede distaccata PDF Stampa E-mail
Martedì 18 Giugno 2013 17:34

Dopo l’ingresso in pompa magna, con processione dei sindaci, di venerdì scorso, l’occupazione del Palazzo di Giustizia realizzato e mai entrato in funzione a Chiavari proseguirà per una settimana intera, sino a venerdì prossimo. Si era detto che il comitato “Salva il tuo Tribunale” avrebbe presidiato sino alla notizia di un decreto correttivo che salvaguardasse alcuni Tribunali e si sperava che un accordo in questo senso potesse uscire dalla riunione di oggi della commissione Giustizia del Senato

. Invece, la riunione è rinviata a martedì prossimo, preceduta (lunedì) da un incontro tra la commissione giustizia del Senato ed i tecnici del ministero. Per la verità, questo passaggio non arride particolarmente ai sostenitori della causa di Chiavari, perché proprio nei tecnici il comitato del Tigullio non aveva trovato la minima sponda sulle proprie argomentazioni, nell’incontro di qualche mese fa. Tuttavia, il rinvio sta lì a significare che a Roma si cerca una mediazione, tra il Governo che voleva spingere avanti la riforma che abrogava 31 Tribunali ed i partiti che volevano congelarla. Rimane l’ipotesi del salvataggio dei sei, tra cui Chiavari, che già il precedente Parlamento voleva risparmiare, ma si fa più concreta un’altra possibilità. Oggi, il ministro, Anna Maria Cancellieri, ha incontrato i presidenti delle commissioni giustizia dei due rami del Parlamento ed i capigruppo di quella del Senato, Lumia del Pd e Caliendo del Pdl. Secondo quanto riportano alcuni organi di informazione, Cancellieri ha proposto di trasformare i 31 Tribunali, o per lo meno alcuni di essi, in sedi distaccate. Era una ipotesi già circolata l’anno scorso e che non era piaciuta a tutti, a Chiavari, perché, comunque, non avrebbe salvaguardato tutti gli uffici, e le funzioni, attualmente in essere tra piazza Mazzini e piazza dell’Orto. Forse, adesso, come salvagente, potrebbe essere afferrato. C’è una settimana per capirlo, a meno che, adesso, non si temporeggi sino al 2, 3 luglio, quando la Corte Costituzionale si riunirà per accogliere o rigettare il ricorso che si oppone a tutta la riforma.

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