La Procura della Repubblica ha effettuato la propria ricostruzione delle responsabilità nella dinamica della slavina che costò la vita, nel gennaio 2011, al maestro di sci Marco Corvisiero

, impegnato, con altri, in un fuori pista. Toccherà, adesso, al giudice per l’udienza preliminare rinviare, o meno, a giudizio, coloro ai quali, nella visione del sostituto procuratore, può essere imputato qualcosa. Prima dell’udienza preliminare, però, i quattro interessati potranno produrre, a loro volta, memorie difensive. La notizia è pubblicata, oggi, dal Corriere Mercantile, che elenca i nomi dei coinvolti. Escono dall’inchiesta gli operatori del 118, medici compresi, la cui posizione era stata vagliata per il metodo di condotta dei soccorsi. Anche secondo la procura, non hanno, invece, responsabilità di sorta. L’avviso di conclusione indagini indica, invece, la richiesta di rinvio a giudizio per due operatori del Soccorso alpino, un soccorritore presente sul posto ed un responsabile nazionale. In questo caso, l’accusa ha da opinare su come sono state condotte le ricerche del ragazzo sepolto sotto la neve. Richiesta di rinvio anche per il sindaco di Santo Stefano, Giuseppe Maggiolo, il cui ruolo implica la responsabilità in protezione civile, e l’allora amministratore unico della Santo Stefano Servizi, Matteo Buffa, per i quali il pm vede omissioni sulla segnaletica relativa ai pericoli della zona e nel monitoraggio.