Aveva provato prima a strangolare poi ad accoltellare la fidanzata, con la quale viveva nell’entroterra. Per questo, oggi, un chiavarese di 32 anni era a processo, con rito abbreviato, per tentato omicidio, davanti al Gup del Tribunale cittadino. 

Tuttavia, a monte dell’udienza vi erano tanti fatti che hanno pesato sulla sua conclusione. Il giovane era caduto in depressione dopo aver perso il lavoro e aveva iniziato a fare uso di droga. La sera del dicembre 2011 in cui accaddero i fatti, secondo quanto riferito agli inquirenti, aveva sentito dalla tv la voce che gli diceva di aggredire la ragazza, di sei anni più giovane. Era intervenuto un vicino di casa, poliziotto fuori servizio, poi il giovane disoccupato aveva rivolto il coltello anche contro se stesso. Alla fine, dunque, oggi il Gup lo ha dichiarato non imputabile, perché completamente incapace di intendere al momento dell’accaduto. Pertanto, è tornato libero, dopo un periodo agli arresti domiciliari, mentre l’ex fidanzata, che si era costituita parte civile, non potrà essere risarcita.

La condanna è invece arrivata per l’insospettabile rapallese di 21 anni, incensurato, che era stato arrestato lo scorso agosto dai carabinieri di Chiavari quando questi lo avevano trovato in possesso di ben 280 grammi di hashish, suddivisi in tre panetti. Non andrà in carcere, perché, grazie alla fedina penale pulita, ha ottenuto la sospensione della pena. Il giudice, però, lo ha condannato ad un anno e nove mesi, contro i 3 anni e 4 mesi chiesti dal pm.