Nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’ambiente, Renata Briano, aveva detto che, non appena ci fosse stata una sentenza da parte del Tar favorevole all’opera, la Regione avrebbe messo a disposizione l’area interessata perché Iren potesse predisporla in vista del cantiere, avviando, contemporaneamente, la procedura per assegnare l’opera mediante gara.

 Adesso è ufficiale: si può fare. Si può fare il nuovo depuratore di Rapallo nell’area ex artigianale di Costaguta Ronco. Tutto sta in poche parole scritte, oggi, in fondo alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, con la corte riunitasi il 28 marzo, presieduta da Santo Balba. E’ inammissibile il ricorso che, attraverso l’avvocato Daniele Granara, era stato depositato da circa 140 rapallesi, firmatari del documento e con esso gli altri tre che erano stati accorpati, in un’unica pratica. Le motivazioni definitive, saranno pubblicate più in là. Intanto, però, si dice che “l’approvazione del progetto preliminare di opera pubblica non è di per sé atto autonomamente impugnabile, in quanto non è (a differenza del progetto definitivo) immediatamente lesivo della posizione giuridica privata”. L’avvocato Granara, allora, fa sapere che la partita non è chiusa, visto che, appunto, la sentenza di inammissibilità si basa sul fatto che il progetto sia preliminare, e che si lavorerà sulla variante urbanistica che porta al depuratore. Per il futuro, insomma, la partita potrebbe essere ancora aperta. Nel frattempo, però, se non arriveranno posizioni diverse da Regione e Iren, sembra che l’iter si sblocchi. Dice il sindaco, Giorgio Costa: “Adesso, bisogna eseguire questo depuratore a regola d’arte, in modo da non dare disagio ai cittadini. Un depuratore è necessario e su questo credo che siamo tutti d’accordo, anche chi contesta. Adesso, il consigliere Luigi Reggioni ed i nostri tecnici, che stanno lavorando sul sito dal 2011, si impegneranno a seguire l’andamento dell’opera, per avere il risultato migliore possibile”.