La sorte giudiziaria di Massimiliano Galastro, probabilmente, più che oggi, era stata scritta qualche settimana fa, con la perizia che lo dichiarava capace di intendere, in quella notte del luglio 2011 in cui sparò ad Aldo “Cippi” Vaccaro, colpendolo a morte, in piazza Milano

, a Chiavari, subito dopo il suo rifiuto a consegnargli i soldi dell’incasso giornaliero. Su quella base, infatti, oggi, a Genova, è arrivata una sentenza di Corte d’Appello che ricalca quella di primo grado, emessa poco meno di un anno fa dal Tribunale di Chiavari. Il ricorso al rito abbreviato, che prevede lo sconto di pena, non evita al killer del titolare di agenzia di scommesse la condanna all’ergastolo. Galastro, 30 anni, difeso dall’avvocato Emanuele Lamberti, sperava nella riduzione a 30 anni, solitamente pena massima per chi segue il rito alternativo, ma, in attesa delle motivazioni della Corte d’Appello, è evidente che sono state considerate le aggravanti, in particolare i futili motivi del gesto, già recepite dal Tribunale di Chiavari. Pochi giorni fa, sempre a Chiavari, Galastro era stato condannato anche a tre anni per evasione, visto che l’omicidio venne commesso in un permesso dal carcere, dove stava per esaurire una precedente condanna e dove non rientrò. Condanna confermata anche per Riccardo Turetta, 31 anni, il complice che non sparò, attese Galastro in macchina per quella che doveva essere una rapina, e poi scappò via con lui: accusato di concorso in omicidio, gli sono stati dati 18 anni e 6 mesi di reclusione.