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Maltempo, ferrovia chiusa, difficoltà sulle Provinciali dell'entroterra PDF Stampa E-mail
Lunedì 18 Marzo 2013 11:45

Mancheranno tre giorni alla primavera, ma il tempo fa collezionare disagi in tutto il Levante ligure. Lungo la costa, i pluviometri, dal mezzogiorno di ieri, hanno accumulato dai 50 ai 70 millimetri di pioggia caduta, che diventano 80 a Bargone, in Val Petronio. Inevitabilmente, si sono gonfiati i torrenti, 

compreso l’Entella, tutti diventati oggetto di monitoraggio da parte delle squadre di protezione civile che erano state allertate per tempo. Peggio è andata nello Spezzino, in particolare per l’allagamento della galleria ferroviaria della Biassa, nella zona di Corniglia, che, però, ha creato pesanti ripercussioni anche sul Tigullio, visto che la circolazione dei treni tra Corniglia e La Spezia è stata sospesa dalle 7.40 di stamattina. Trenitalia ha annunciato l’attivazione di un servizio sostitutivo, con autobus circolanti tra Levanto e La Spezia, ma comunque, per tutta la mattinata, si sono registrati cancellazioni e ritardi sulla linea. Nell’entroterra, invece, i disagi sono stati tutti legati alla neve, caduta abbondante, più o meno dai 600, 700 metri in su, per tutta la notte. Il sindaco di Santo Stefano, riferisce che, in paese, è caduto circa mezzo metro di neve, che diventano 60, 70 centimetri al Prato della Cipolla, la Passo del Tomarlo, alla Foresteria del Penna. Nella foresta, ormai, il manto complessivo supera, addirittura, i due metri. Se l’attività degli spazzaneve ha tenuto le strade, complessivamente, transitabili, i problemi sono dovuti, piuttosto, alla galaverna del primo mattino, quanto, in bassa valle, la pioggia si è sostituita alla neve, ma anche al peso del manto accumulatosi sugli alberi. Proprio alberi caduti, infatti, hanno imposto la chiusura, dalle 4 di stamattina, della 586, in Comune di Borzonasca, località La Squazza, che, riferisce la Provincia “è stata riaperta intorno alle 8, quando le squadre hanno concluso le operazioni di sgombero di rami e tronchi”. L’interruzione del transito, però, ha impedito a diversi insegnanti di raggiungere le scuole di Rezzoaglio a Santo Stefano, rimaste quindi aperte solo con servizi minimi, e poi chiuse da mezzogiorno, per evitare alle famiglie il pericolo della galaverna. “Per il resto – riferisce il commissario della Provincia, Piero Fossati – sono chiuse le strade che abitualmente vengono interdette in queste situazioni, come la Provinciale di Alpepiana, più, eccezionalmente, il Passo del Biscia, comunque in tratti non interessati dalla presenza di abitazioni o attività”.   

 

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