Quindici dipendenti in nero sono emersi dai controlli che la Guardia di Finanza di Chiavari ha messo in atto, negli ultimi giorni, nella zona orientale del Tigullio.

 Qui, infatti, è stata verificata l’attività di un diving, che esercitava l’attività di formazione e assistenza nel comparto delle immersioni subacquee, attraverso l’esame di documenti non contabili e l’ascolto delle persone trovate materialmente al lavoro. I dati sono stati corroborati dai fogli in di imbarco e dal materiale conservato nei personal computer dell’impresa e quindi i risultati sembrano proprio inoppugnabili: per quattordici lavoratori non era stata effettuata alcuna comunicazione dell’avvio del rapporto di lavoro ad INPS e INAIL, e nemmeno erano stati stipulati i semplici contratti di assunzione. Per un altro, gli adempimenti erano stati espletati due mesi dopo l’inizio effettivo del rapporto di lavoro, per cui anche per lui questo periodo è da ascrivere al lavoro nero. Il datore di lavoro, quindi, è stato invitato a regolarizzare la posizione dei dipendenti, con risoluzione di tutto il pregresso; se non lo farà, si procederà alla “maxi sanzione” che va da 1.500 a 12.000 euro per ogni lavoratore. A fronte di questo aspetto, passa in secondo piano l’evasione fiscale riscontrata, ovvero la mancata emissione di 13 ricevute per corrispettivi di oltre 20mila euro.