Patto di stabilità, strozzati i piccoli Comuni |
Venerdì 01 Marzo 2013 12:46 |
Parte l’insurrezione dei piccoli Comuni contro l’introduzione del patto di stabilità, che, da quest’anno, è esteso a quelli tra i mille ed i cinquemila abitanti, e l’anno prossimo passerà anche a quelli sotto i mille. Lo Stato impone a tutti gli enti locali, insomma, di non spendere i fondi che avrebbero come avanzo di bilancio, coprendo, così, buchi nella spesa pubblica nazionale: "Noi, ogni anno, abbiamo un piccolo avanzo, da 150, 180mila euro - spiega il sindaco di Moconesi, Gabriele Trossarello -. Lo usciamo per piccole asfaltature o per installare giochi per bambini o altri lavoretti. D'ora innanzi, anche se abbiamo i soldi in cassa, non potremo far alcun piccolo intervento. Possiamo solo gestire le spese ordinarie, senza margini di scelta e decisioni". Parte, allora, la crociata dei piccoli Comuni della Fontanabuona. Del patto di stabilità si è discusso, ieri sera, trovando una unanime condivisione tra maggioranza e opposizioni, nel consiglio comunale di Moconesi. Agli altre sette che già condividono con Moconesi l’associazione dei servizi, si proporrà un ordine del giorno condiviso, da approvare e inviare al Prefetto. I sindaci, del resto, nell’impossibilità di gestire somme con un minimo di discrezionalità, dicono di non trovare senso nell’attività politico – amministrativa: "In queste condizioni, di sicuro, non mi ricandido", dice Trossarello.. |