Ancora tutta da definire, a questo punto, la composizione di Camera e Senato a livello personale. Sembra davvero scontata, però, come nei sondaggi delle ultime settimane, la scomparsa del Tigullio dal prossimo Parlamento. 

Il risultato a dir poco striminzito dell’Udc e, volendo, di tutta la coalizione centrista esclude la possibilità di un seggio alla Camera, laddove, dopo dieci anni, pertanto, non tornerà a sedersi Gabriella Mondello. Nella stessa coalizione, le porte di Roma rimangono chiuse anche al chiavarese Matteo Campodonico, anche se la lista Monti è la migliore della coalizione. Il Pdl va bene a livello nazionale, soprattutto se rapportato ai sondaggi di poco tempo fa, ma gli analisti, in attesa dei dati definitivi, escludono che si possa scendere sino al quinto posto che Michele Scandroglio occupava nella lista alla Camera. Anche per lui, sebbene prevista, si tratta di una uscita da Montecitorio, dopo una legislatura. Nel Partito Democratico, giudizio in sospeso, perché il voto in Liguria sembra rispettare le previsioni ed i sondaggi, ma il dato nazionale è decisamente al di sotto, e al Senato mancano tutte le regioni chiave, che erano date in bilico. E’ probabile, con il premio di maggioranza regionale, che la coalizione di centro sinistra abbia cinque senatori, di cui quattro per il PD ed uno per SEL, il che darebbe a Vito Vattuone il posto di primo dei non eletti. Alla Camera, a fortissimo rischio l’elezione del sindaco di Bogliasco, Luca Pastorino, che era ottavo e sarebbe passato in caso di premio di maggioranza nazionale. Il contesto che sta maturando, però, è molto più intricato.