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Regione: progetto di mutua ligure PDF Stampa E-mail
Mercoledì 20 Febbraio 2013 17:55

Genova. Progetto di mutua ligure. Questa la proposta avanzata dall’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo, non quale modalità sostitutiva bensì come utile forma di risparmio, da utilizzare in maniera integrativa con maggiore organizzazione rispetto a quanto sta accadendo adesso, dice. 

“Una forma di mutualità integrativa potrebbe essere anche un modo”, specifica, “per ottenere alcuni risparmi: si potrebbe partire da alcune prestazioni molto qualificate e specialistiche che fornisce solo il sistema sanitario, e provare a vedere se sono possibili forme di compartecipazione.” Sul tema è intervenuta anche l’assessore al welfare Lorena Rambaudi, la quale sostiene che serve un’intesa Stato-Regioni per costruire un sistema sanitario integrativo, vista anche la competenza delle regioni sulla sanità, “Noi vorremmo che le società di mutuo soccorso”, prosegue, “recuperassero la funzione sociale originaria; va riscoperto l’elemento della mutualità come era un tempo e cioè la solidarietà tra i cittadini per i risolvere problemi comuni. Non per far venir meno le responsabilità pubbliche dello Stato”, chiude Rambaudi, “ma per integrare l’intervento statale con un orientamento della spesa privatistica”. Ed è per questo motivo che la regione ha inserito le società di mutuo soccorso nel testo unico del terzo settore approvato lo scorso mese di dicembre. Intanto su un altro fronte, sempre la nostra regione, è tra le più battagliere, si schiera al fianco degli operatori balneari infatti, per la direttiva Bolkestein. L’ente genovese chiede subito un confronto con il nuovo governo per trovare una soluzione al provvedimento che nel 2020 imporrà l’asta per le concessioni balneari. L’assessore ad urbanistica e demanio Gabriele Cascino coglie l’occasione per ricordare che la giunta la scorsa settimana ha varato le nuove regole di apertura degli stabilimenti balneari e spiagge libere attrezzate, con l’obiettivo di dare al comparto certezze per far ripartire gli investimenti. “I cinque anni che fanno slittare la scadenza delle concessioni dal 2015 al 2020”, dice Cascino, “sono meglio di niente ma non risolvono il problema”. Quindi la Liguria chiede al futuro governo un percorso diverso, affinchè le imprese balneari vengano considerate in un contesto di aziende turistiche europee.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 20 Febbraio 2013 18:14
 

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