E’ un Tigullio in crescita sotto il profilo demografico, quello che chiude il 2012. Il dato, per la verità, è dell’anno precedente, ma il censimento Istat indica una tendenza chiara. Rispetto a dieci anni prima, infatti, il Tigullio, sebbene soltanto dell’1,41%, ha visto la popolazione crescere, a fronte della tendenza negativa dei 20 anni precedenti

. Lo si desume dai dati che l’Istat ha pubblicato, relativi al censimento 2011, ormai interamente rielaborati. La crescita di popolazione del Tigullio è in controtendenza, a fronte di una discesa nel totale della Provincia di Genova che sembra tutta determinata dal capoluogo. In questo quadro, di nuovo con una inversione rispetto agli anni Ottanta e Novanta, torna a crescere l’entroterra, specie quello immediato, ma anche, in buona parte, quello più lontano. Il record di sviluppo demografico appartiene a Mezzanego, che nel 2001 aveva 1.303 abitanti e nel 2011 è salita a 1.624: la spiegazione sta nell’immigrazione, straniera, in primo luogo, ma anche quella interna, che, tra le grandi città, gonfia anche Rapallo, primo centro del Tigullio con 29.226 residenti, unica delle grandi città locali in crescita, perché i prezzi delle case portano ancora segno negativo a Sestri Levante (-4% di abitanti), Santa Margherita (-6%) e Lavagna (-2%), con crescite di Casarza, Carasco ma anche Cicagna, Moconesi e, sulla costa, Zoagli. Nel territorio, però, si registrano due situazioni da allarme spopolamento. La distanza dai principali servizi, non compensata da risorse economiche di spicco, colpisce Rezzoaglio, che nel 2011 faceva segnare 1.080 abitanti, contro i 1.248 di dieci anni prima. Il prezzo delle case, che rende sconveniente il loro mantenimento in chiave residenziale, svuota, invece, Portofino: 453 abitanti nel 2011, contro i 529 del 2001.