Da un lato, c’è Elisabetta Del Signore, residente in una casa di campagna, sul Monte di Portofino, in località Prato, sostenuta dall’avvocato Rino Tortorelli, dall’altro c’è Idrotigullio, il gestore della rete idrica.

 La cittadina chiede il rimborso della quota che, in base al decreto ministeriale del ’96 che sancisce come calcolare le tariffe del’acqua, viene indicata con la lettera “R”, ovvero il rimborso destinato al gestore. Si tratta, infatti, della quota che il referendum del giugno 2011 aveva sancito venisse abolita, in base al principio per cui non si fa profitto su un bene essenziale come l’acqua. Idrotigullio, però, ribatte che le tariffe sono rimaste le stesse pre referendum. Si attende che vengano riparametrate e, al contempo, l’ambito territoriale non ha preso provvedimenti propri. Dunque, le bollette dovrebbero rimanere invariabili. La signora Elisabetta, questa mattina, nell’udienza che si è svolta davanti al Giudice di Pace, Anna Maria Minniti, ha chiesto il rimborso della quota R versata dalla data del referendum in poi, pur lamentando anche la difficoltà nel poterla calcolare. E’ chiaro che, se il Giudice accogliesse la sua tesi, il caso farebbe scuola un po’ in tutta Italia. Idrotigullio ha consegnato il proprio materiale, ed entro il 10 dicembre prossimo sarà l’avvocato della Del Signore, a sua volta, a presentare un contro – memoriale. Poi, le parti si ritroveranno, per la seconda udienza, ancora in via Rivarola, il 18 dicembre, forse già con sentenza.