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Pioggia a Sestri Levante, la conta dei danni e le polemiche PDF Stampa E-mail
Sabato 27 Ottobre 2012 12:25

Sestri Levante. Una vera e propria bomba d’acqua quella sganciata sulla Val Petronio tra le 10.00 e le 14.00 di ieri, basti pensare che in poche ore sono caduti ben 185 millimetri di acqua pari alla media dell’intero mese di ottobre. Oggi è tempo di consuntivi ed anche di polemiche a Sestri Levante, dove ai danni subiti da privati ed  esercenti si mischiano le polemiche delle prossime elezioni amministrative. 

A Casarza Ligure esistono alcune criticità come spiega il sindaco Claudio Muzio che fin dal primo pomeriggio di ieri ha istituito in Comune un centro operativo con vigili del fuoco, carabinieri e volontari per fronteggiare alcune emergenze e per monitorare altre situazioni a rischio. I problemi maggiori sono venuti dal terreno che in molti punti ha ceduto: il caso più grave a Barletti inferiore, dove una frana minacciava tre case abitate da quattordici persone, sei di queste sono state costrette ieri a lasciare l’abitazione ed a trovare alloggio o presso parenti oppure in un bed and breakfast messo a disposizione dal comune. Altra situazione a rischio il grande immobile, mai ultimato, in via De Gasperi ora in condizioni di pericolo e non è esclusa una ordinanza sindacale di demolizione. Nel comune di Sestri Levante due sono state le fasi degli allagamenti: la prima poco dopo mezzogiorno in via Petronio all’altezza della cascata ed in via Colombo, che ha visto il ritorno dell’ondata di piena del Petronio fuoriuscita dai tombini. In questo caso la situazione è poi tornata alla normalità con il calo del livello del fiume; ovvio che se in concomitanza con il nubifragio ci fosse stato anche la mareggiata allora i danni sarebbero stati molto più gravi. Sempre alla stessa ora l’allagamento di San Bartolomeo della Ginestra causato dalla enorme quantità di acqua scesa dal versante nord della collina di Punta Manara. E veniamo al centro storico di Sestri Levante in particolare via XXV Aprile, Piazza Matteotti ed il lungomare con negozi, ristoranti e bar allagati dalle acque del canale della Chiusa che non è riuscito a sfogare in mare le acque di tutta la zona collinare. In questo caso i vigili del fuoco giunti da Genova cosi come i carabinieri, hanno lavorato tutta la notte per far defluire le acque. Inutile aggiungere che le polemiche sono state furiose alcune giustificate dal fatto che la Chiusa non è riuscita a raggiungere il mare, poi accuse sui tombini che sarebbero stati ostruiti da foglie ed infine dagli avversari politici del sindaco Lavarello che hanno parlato di “territorio usato come bancomat” in riferimento agli oneri di urbanizzazione. Il sindaco che da ieri è rimasto in comune fino a questa mattina, respinge le accuse e dichiara: “In ordine dico che il Petronio non è uscito dagli argini in nessun punto ed i problemi semmai li hanno creati le tonnellate di canne scese a valle da Casarza Ligure proprio a causa della pulizia effettuata a monte nelle settimane scorse. I tombini sono stati puliti tutti ancora ieri mattina, l’esondazione è venuta purtroppo da sotto strada, a Riva per il ritorno delle acque del Petronio ed a Sestri perchè la Chiusa non ha retto alla bomba d’acqua. Agli sciacalli politici”, prosegue Andrea Lavarello “ricordo che le criticità hanno riguardato zone non edificate e che le opere di nuove fognature e nuove condotte di scolo delle acque piovane sono servite a scongiurare il peggio. Ovvio che i cambiamenti climatici ci obbligano a studiare ad esempio un canale scolmatore per la Chiusa ma fare polemiche durante un evento calamitoso è davvero squallido”.

 

 

 

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