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Scattato a Chiavari il processo al professore accusato di violenze PDF Stampa E-mail
Giovedì 18 Ottobre 2012 11:14
Anche il Ministero dell’Istruzione potrà essere chiamato a rispondere, economicamente, se il processo a carico di Emilio Cella riconoscerà la veridicità delle accuse nei confronti dell’ex insegnante di sostegno della scuola media di San Salvatore di Cogorno.
 Oggi, infatti, si è svolta la prima udienza del processo, svoltosi a porte chiuse, al secondo piano del Tribunale di piazza dell’Orto, con il corridoio affollatissimo, visto che, tra accusa e difese, si prevedono novanta testimonianze: la calendarizzazione prevede che la seconda udienza si svolga il 20 dicembre, poi, più o meno, ogni settimana, a partire dal 10 gennaio. Cella, 53 anni, oggi presente in aula, è a giudizio per maltrattamenti, violenza sessuale, atti sessuali con minori, atti osceni, il tutto con l’aggravante che le vittime erano minorenni. Imputati anche la collega Nicoletta Daniele, assente all’udienza, accusata di corruzione di minori in concorso, e l’allora preside reggente dell’istituto comprensivo, Gianfranco Spaccini, anch’egli presente, a giudizio per omissione di atti d’ufficio e omessa denuncia. La vera notizia del giorno, però, non è, chiaramente, la calendarizzazione. La corte, presieduta da Roberto Pasca, con giudici a latere Pasquale Grasso e Antonella Bernocco, ha infatti accolto la richiesta degli avvocati di parte civile, per cui, da un lato, lo stesso Ministero dell’Istuzione è riconosciuto responsabile civile, e quindi potenzialmente chiamato a rispondere dei danni richiesti dalle famiglie; dall’altro, è stato disposto il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili di Cella, sino ad un massimo di 100mila euro per ogni parte civile. Siccome le potenziali vittime che chiedono i danni sono 21, si arriva a un ipotetico massimo di 2 milioni e 100mila euro. Se l’esito del processo sarà quello auspicato dalle parti civili, saranno poi queste a decidere in che misura rivalersi sul professore e in quale sul Ministero: la certezza, però, a questo punto, è che i fondi ci saranno. 
 

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