La maggioranza del consiglio comunale di Sestri Levante ha detto sì, come nelle attese, all’adesione alla città metropolitana di Genova, ma ponendo diverse condizioni. Tra queste, la richiesta di partecipazione dei Comuni alla costituzione del nuovo ente, e la valorizzazione del territorio del Tigullio nel futuro statuto, con l’attribuzione all’associazione dei Comuni della zona di funzioni appartenenti alla città metropolitana.

 L’ordine del giorno è stato illustrato dal consigliere Pietro Gianelli a nome di tutta la maggioranza e votato dalla maggioranza stessa, con l’astensione dell’Udc Ianni e il voto contrario delle altre opposizioni: “Basterebbe non avere le fette di prosciutto sugli occhi – commenta Gianteo Bordero, capogruppo del Pdl - per rendersi conto che a farla da padrone, nella Città metropolitana, sarà il Comune Capoluogo, che avrà potere di veto nella stesura dello Statuto provvisorio e avrà poi la maggioranza assoluta dei Consiglieri metropolitani per approvare lo Statuto definitivo”. Altro tema discusso durante il consiglio comunale di Sestri Levante è stato quello dei rifiuti: in vista della gara d’appalto da 20 milioni di euro e per sette anni, è stata votata infatti all’unanimità la convenzione tra i Comuni della Val Petronio (Sestri, Casarza, Moneglia e Castiglione) per la gestione associata del servizio di raccolta differenziata e non. Non hanno preso parte al voto Giacomo Rossignotti e gli altri componenti del suo gruppo, schierati, infatti, per una gestione diretta. Durissimo, allora, il commento del sindaco Andrea Lavarello: “Quelli che danneggiano  la città non solo Sestri Levante, sono coloro che in completa assenza di idee progetti ed argomenti, preferiscono, al solo scopo di acquisire visibilità, non confrontarsi in consiglio comunale,  organismo per eccellenza deputato in democrazia al confronto delle idee”.