Di certo, non è lo scenario che ci si poteva aspettare solo qualche mese fa, alla vigilia delle elezioni, quando tutti correvano sotto la stessa bandiera. Oggi, nell’ultima mail inviata a tutta la maggioranza, il presidente del consiglio comunale di Rapallo, Armando Ezio Capurro, dice: “Mi pare che nessun cittadino di buon senso possa sposare la tesi di Costa e del suo consulente”, con tanto di postilla interrogativa, “commerciante come lui?”.

 Riferimenti, dunque, al sindaco Giorgio Costa, amico di infanzia dello stesso Capurro, e a Silvano Mele, commercialista, membro dello staff di Costa, che di Capurro è stato vicesindaco, dal 2004 al 2006, ed è pure parente. La situazione, all’interno della maggioranza, si è evidentemente deteriorata, sino a consumarsi, così, sul tema delle aliquote Imu. Capurro continua a chiedere, proprio, di ridurre meno l’aliquota per gli immobili a destinazione commerciale, alzando, nello specifico, quella per banche, assicurazioni, posti barca, supermercati, per rimpinguare il fondo destinato ai contributi agli affitti per le famiglie disagiate. Secondo quanto riferisce Costa, però, ieri sera, la maggioranza ha deciso che le aliquote rimangono quelle stabilite dalla giunta: “Sicuramente, con il tempo, le aliquote potranno essere migliorate, ma non si può cambiare tutto all’ultimo, altrimenti gli uffici non riescono a stilare i regolamenti. Non si può fare una aliquota “ad personam”. Sarebbe bello, ma poi non vorrei rischiare anche ricorsi che non ci farebbero neppure incassare le somme preventivate”.

Quanto ai contributi agli affitti, Costa aggiunge: “Abbiamo già 100mila euro stanziati. Poi, tutto quello che riusciremo a risparmiare andrà proprio in quel fondo. Non si può dire che non siamo sensibili al sociale. Il sociale, però, vuol dire anche molte altre cose: penso che stiamo rifacendo il tetto delle case popolari di salita Paxo, che abbiamo assegnato due alloggi sfitti e altri ne assegneremo. Penso che anche le aliquote ribassate per le prime case siano fare bene nel sociale”.