| La protesta dei cacciatori: oggi fermi, domani in riunione |
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| Mercoledì 19 Settembre 2012 17:08 |
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Sarebbero potuti uscire, nei boschi e sui sentieri, oggi, essendo mercoledì, i cacciatori di cinghiali del Levante. Questo, anche in base a quanto disposto dalla Regione dopo la sospensiva imposta dal Tar sul calendario venatorio. Le norme rese note, ieri, dall’ente genovese, in attesa della sentenza definitiva del Tribunale amministrativo,
stabilivano, infatti, il divieto, sino al primo ottobre, della caccia a quaglia, pernice rossa, starna, fagiano, germano reale, folaga, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena e lepre comune, lasciando invece liberi i cinghialisti. Già ieri sera, però, i capisquadra avevano stabilito che oggi non sarebbero usciti, e così è stato: nessuna doppietta in giro in questo mercoledì, in attesa di una riunione dei cacciatori aderenti all’ambito Genova 2, quello del Levante, programmata per domani sera a Sestri Levante. Nel frattempo, oggi, quelli dell’ambito 1, relativo al ponente della provincia, hanno annunciato lo sciopero: cinghialisti fermi sino al primo ottobre, per solidarietà con le altre categorie di cacciatori. E’ possibile che, domani sera, quelli della nostra zona decidano di fare altrettanto. “Non posso definire la situazione attuale in altro modo che paradossale – dice Luigi Tiscornia, presidente dell’ambito territoriale di caccia -. Continuiamo ad essere chiamati dalla Provincia e dalle varie amministrazioni, per intervenire nelle situazioni di pericolo, dove i cinghiali sono troppi, e poi veniamo bloccati. Non possiamo essere considerati buoni o cattivi a seconda delle situazioni, senza contare che, per tasse e concessioni, ogni cacciatore ha già pagato 400 euro ed ora si trova fermo”. |