Un finale fragoroso, è quello che hanno avuto le feste di luglio di Rapallo. La folla assiepata sul lungomare ha salutato con lunghi applausi la conclusione della “sparata dei ragazzi”, con annesso incendio del Castello,

 avvenuta, come sempre, quando nella zona è arrivata la processione con l’arca di Nostra Signora di Montallegro, preceduta dai crocifissi lignei e seguita dalle autorità: in rappresentanza della Regione, quest’anno, l’assessore Giovanni Boitano, ma al fianco del sindaco figurava anche un rappresentante dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Tempi molto lunghi, invece, per le altre due sparate notturne, quelle dei sestieri San Michele e Segli, che si sono concluse ancora dopo la mezzanotte e mezza. La tradizione, insomma, è stata rispettata, magari con un filo di partecipazione in meno rispetto a qualche anno fa, ma senza perdere, ed è il caso di dirlo, colpi. Questo, a cominciare dalla novena, che a fine giugno ha portato molti rapallesi, magari a piedi, all’alba al santuario di Montallegro, arrivando sino agli spettacoli pirotecnici di ieri. Certo, in mezzo si ricorderà anche il panegirico anticipato, quando la pioggia delle 11 di lunedì ha indotto i massari di San Michele ad accendere la pista di polvere da sparo quando ancora si svolgeva, in basilica, la Messa pontificale. Lo stesso sestiere, comunque, ha potuto riscattare l’inconveniente con lo spettacolo di ieri sera. Tra le associazioni che si sono fatte parte attiva per queste Feste di Luglio, bisogna sottolineare anche il Circolo Pescatori Dilettanti, che ogni sera ha deposto in mare centinaia di lumini. Tra i partecipanti all’iniziativa, anche la piccola Martina Canessa che a soli sei mesi è uscita in barca con il papà Roberto, la mamma Erika e i nonni Mino e Patrizia.