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Nuovo assalto armato ad una villa: due arrestati, due in fuga PDF Stampa E-mail
Venerdì 22 Giugno 2012 17:57

Martedì sera, l’assalto alla villetta di Caperana, località Case Sparse. Ieri sera, quello alla villa corrispondente al civico 3 di via dei Boschi, abitata da due sessantenni, che, per fortuna, non sono stati aggrediti fisicamente,

 dopo una prima bastonata all’uomo, che ha immediatamente rinunciato ad opporre resistenza. Con ogni probabilità, si tratta della stessa banda, sempre composta da quattro persone: ieri sera, uno è rimasto fuori a fare il palo. I malviventi hanno aggirato la villa, penentrandovi dal retro, di nuovo armati di bastoni. Ne sono usciti attorno alle 23, dopo aver sequestrato marito e moglie per circa un’ora. Rispetto a quanto avvenuto martedì sera, però, i padroni di casa sono riusciti a far scattare subito  l’allarme, e le pattuglie che erano in giro, allertate da due giorni, sono confluite sul posto, braccando i banditi sulla via di fuga, anche con l’ausilio di un elicottero e dei raggi infrarossi. Uno di loro, leva 1988, albanese, senza fissa dimora, è stato intercettato ed arrestato attorno alle 3.30 nella zona di San Terenziano, sul greto del Rupinaro. Per lunghe ore, questa mattina, è stato interrogato, nel commissariato di Chiavari, dagli uomini della squadra mobile della Questura e dai carabinieri della compagnia di Chiavari, e poi trasferito nel vicino carcere di via al Gasometro. Auto e moto di polizia e carabinieri hanno continuato a girare il territorio di Leivi, soprattutto in zona San Terenziano. Nel pomeriggio, poco distante dalla strada, è stato così raggiunto il secondo rapinatore, che ha opposto resistenza, aveva una grande forza fisica ed ha impegnato quattro agenti di polizia per bloccarlo. Addosso, quasi tutta la refurtiva di ieri sera, ovvero mille euro in contanti, qualche gioiello e qualche apparecchio elettronico, e altri oggetti. Ulteriore refurtiva è stata rinvenuta, ancora nel pomeriggio, sempre nel greto del torrente. Adesso, una nuova notte di caccia degli altri due membri della banda.

 

La banda era, quasi certamente, la stessa. Le forze dell’ordine, per la verità, lo immaginavano da subito, ma la certezza arriverà dalla ricostruzione della refurtiva, rinvenuta, in parte, addosso al secondo arrestato, in parte, sempre nel pomeriggio, abbandonata nel greto del torrente Rupinaro, a San Terenziano, zona pattugliata tutto il giorno, oggi, dalle forze dell’ordine. Quella abbandonata dovrebbe essere la refurtiva che aveva con sé il terzo rapinatore, che si è alleggerito, ormai braccato. Sicuramente, nel mucchio vi erano anche i proventi di altri colpi, furti più che rapine, messi a segno di recente. I confronti su gioielli e computer rinvenuti chiariranno se ci sia anche materiale prelevato, martedì sera, nella casa di Giuliano Franchini, a Caperana. Gli inquirenti non credono che i rapinatori siano rimasti nascosti due giorni in zona, ma sono maggiormente propensi ad immaginare che si siano mossi, per tornare su un obiettivo che avevano già focalizzato. A Leivi non è stata rinvenuta alcuna auto, ma qualche mezzo a disposizione dovevano averlo. Siamo di fronte ad una banda che aveva organizzato un modo di agire feroce e disperato, che prevedeva di muoversi, al momento culminante delle rapine, a piedi. L’arresto degli ultimi due componenti potrebbe chiarire, definitivamente, composizione e modus operandi, mentre ai legittimi proprietari verrà, via via, restituita la merce trafugata. 

Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Giugno 2012 17:58
 

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