A Rapallo, apre oggi la terza videolottery, quella in via Mameli, i cui gestori hanno ottenuto dal Tar la sospensiva del diniego comunale, giustificato con le dimensioni dei parcheggi. A Recco, sono scattate le proteste per una apertura attesa in via XX settembre, a Cogorno una richiesta di autorizzazione all’apertura di sala giochi riguarda un locale in via Divisione Coduri, a Casarza si polemizza da settimane, ormai, su un circolo privato con sala poker

. E si discute se siano davvero efficaci le misure adottate da Rapallo, Chiavari, Lavagna, sui propri regolamenti urbanistici e del commercio. Come richiesto dalla mozione votata all’unanimità a Casarza, allora, contro il gioco d’azzardo, sempre più ritenuto fonte di perdite gravissime per le famiglie, si procederà con una legge regionale. Le proposte non mancano e, salvo sorprese, saranno discusse entro aprile, verosimilmente con approvazione unanime del consiglio di via Fieschi. Il nocciolo rimane quello: come avvenuto nella provincia di Bolzano, dare ai Comuni uno strumento per cui siano pienamente legittimi, e non aggirabili con riferimento alla legge dello Stato, le normative sulle distanze da luoghi sensibili o sulle caratteristiche urbanistiche dei locali che debbano ospitare le sale gioco. Una proposta di legge è stata depositata, nei giorni scorsi, dopo discussione nell’ufficio di presidenza, da Armando Ezio Capurro, “Noi con Burlando”. Gino Garibaldi, consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl, preannuncia di fare altrettanto subito dopo il ponte di Pasqua: “Al contempo, riferisce Garibaldi, invitiamo gli altri sindaci a prendere posizioni di censura verso il fenomeno del gioco d’azzardo dilagante e di richiesta di strumenti legislativi, come fatto a Casarza”.