Dopo il fermo di ieri sera di un albanese di 26 anni, con diversi precedenti penali, l’indagine dei carabinieri della compagnia di Chiavari, ormai condivisa con la polizia di Modena, prosegue, per raccogliere gli elementi che permettano di attribuire definitivamente, a questo, la responsabilità della sparatoria avvenuta ieri, attorno alle 5,30, 

a Leivi, quando un ignoto ladro ha colpito il padrone di casa che lo aveva sorpreso all’interno della propria abitazione. Al giovane albanese, gli inquirenti sono risaliti grazie all’immagine dell’auto che stava guidando, della quale hanno ricostruito i movimenti. Si tratta di una Seicento, risultata rubata a Scandicci, in Provincia di Firenze, che era stata fermata dalla Guardia di Finanza all’uscita dell’autostrada, a Carpi. Da qui, le ricerche concentrate in quella zona, sino a che il giovane che era alla guida non è stato fermato a Modena, per ora attribuendogli la responsabilità del porto abusivo di un’arma da fuoco: aveva con sé, infatti, una magnum 357, anch’essa risultata rubata in Provincia di Firenze. Bisogna accertare, adesso, che si tratti della pistola con la quale è stato ferito Antonio Sanguineti e chiarire anche la dinamica dell’avvenuto: già effettuato l’esame dello stub, per accertare che il giovane abbia sparato. Si attendono di risultati di questo e di altre verifiche, per incastrarlo, si ritiene, definitivamente.  

Intanto, migliorano le condizioni del ferito, operato ieri al San Martino di Genova, dove è assistito costantemente dalla figlia e dove oggi è stato visitato anche dal sindaco Vittorio Centanaro e dall’agente di polizia municipale, suo vicino di casa, che, ieri, è stato il primo a soccorrerlo. “Desidero ringraziare la compagnia dei carabinieri di Chiavari – dichiara Centanaro – che presidi costantemente il nostro territorio e che ha dato una soluzione così celere a questo caso”.